Internet ha un quarto di secolo. Eppure i principi di web usability, cioè della usabilità delle pagine Internet, non sono cambiati. Questo mezzo di comunicazione rivoluzionario non è più giovincello, ma continua a trasformarsi con l'energia di un ragazzino: diventa più dinamico, interattivo, ricco di contenuti, nonché sempre più connesso con il mondo materiale attraverso i social media, gli acquisti online, il marketing omnicanale. Il web è per certi versi irriconoscibile da quella collezione di siti rigidi e graficamente ingenui di fine anni Novanta, ma è anche diversissimo da come si presentava solo una manciata di anni fa.
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A dispetto della rapida trasformazione, le sue regole di fondo sono rimaste le stesse. Magari sono cambiati i tempi e i modi: un tempo si sbuffava per le attese infinite del caricamento di pagine troppo “pesanti” per le vecchie connessioni a 56k, oggi tolleriamo a fatica un intervallo di pochi secondi fra il click del mouse il contenuto richiesto. Non è cambiata, però, la sostanza: l'utente è esigente e impaziente. E dispone di un'immensa possibilità di scelta, che lo porta a preferire i siti Internet più “usabili”.
Ma che cosa significa, nel concreto, “usabile”? La risposta parrebbe ovvia: usabile è qualcosa che si può usare. Tuttavia non sono affatto scontate le scelte che di volta in volta andranno fatte per realizzare il miglior sito possibile. Vediamo allora quali sono i principi di web usability e i principali problemi (sette) da affrontare.
Web usability ieri, oggi e domani
Il concetto di usabilità è nato nell'ambito dell'ergonomia cognitiva, cioè dello studio dell'interazione tra persone e oggetti non solo dal punto di vista fisico-motorio ma relativamente a ciò che si vede, si memorizza e si apprende. Un oggetto che suggerisce con la sua forma e con la sua dinamica come interagire avrà un elevato grado di usabilità e produrrà user experience positiva; viceversa, se è difficile maneggiarlo, muoverlo, impartire comandi e ottenere dall'oggetto l'effetto desiderato, l'esperienza d'uso sarà frustrante.
L'espressione “web usability” ha cominciato a circolare negli anni Novanta, agli albori del “WWW”, dopo essere stata definita dall'ISO (International Organization for Standardization) come il grado in cui un sito o un software “può essere usato da particolari utenti per raggiungere obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d'uso”. Nel 1995 l'informatico danese Jakob Nielsen iniziò a occuparsene con una newsletter prodiga di consigli rivolti a sviluppatori e webmaster, per poi riassumere il suo pensiero in un saggio bestseller (titolato “web usability”, guarda un po'...) cinque anni dopo.
Il titolo dell'opera di Nielsen ci fa da assist per rimarcare un principio: nel Web non necessariamente bisogna essere originali in tutto. A volte la scelta più ovvia e lineare può essere la migliore, per esempio se si tratta di dare un nome a un sito, come vedremo fra poco. In ogni suo elemento, il sito deve aiutarci a capire che cosa rappresenta e come utilizzarlo: quale azienda promuove, se è possibile esplorarlo, fare ricerche, inoltrare richieste o fare acquisti. Gli sforzi dell'internauta vanno ridotti al minimo.
Facile a dirsi, ma a farsi? Spesso non ci rendiamo conto di alcune criticità presenti sul nostro sito. Vediamo insieme le 7 più comuni con le relative soluzioni, per una web usability da invidia!
Criticità 1. Non far capire chi sei
La scelta del dominio Internet azzeccato oggi conta ancora ai fini della visibilità, ma l'attuale modello di interazione del Web, incentrato sui motori di ricerca e sul Seo, ha reso più strategiche altre scelte. Fondamentale è far capire fin da subito, dai primi istanti della prima visita, dove ci troviamo. Chi non conosca la tua azienda o il tuo marchio, deve potersene fare un'idea immediata attraverso il nome del sito, i testi e le immagini presenti in home page. Alcuni elementi di “intestazione” vanno mantenuti anche nelle sezioni interne, perché da una ricerca su Google o Bing si può facilmente approdare in luoghi diversi dalla home page.
Criticità 2. Offrire un'esplorazione complicata
Oltre a capire quale sia la tua identità e la tua offerta, i visitatori devono potersi orientare e muovere facilmente nel tuo sito, anche se ancora non lo conoscono. La navigabilità è forse il più importante principio di web usability, perché da essa dipende la possibilità di trovare rapidamente le informazioni desiderate. Dovrai ragionare sullo schema strutturale (o “alberatura”), sul menu, su link interni, scorciatoie e breadcrumb (utili specialmente nell'eCommerce).
Criticità 3. Non garantire interazioni semplici
Evita complicazioni, percorsi inutilmente tortuosi e passaggi sacrificabili. L'interfaccia grafica e i comandi devono semplificare al massimo ogni operazione eseguibile: la lettura di una scheda prodotto, l'invio di un'email, l'apertura di una chat di supporto clienti, la ricerca di un articolo, il pagamento di un ordine e così via. In merito all'interazione, ciò che sembra più ovvio, intuitivo e diretto è spesso la soluzione migliore.
Criticità 4. Non soddisfare le aspettative
Anche soddisfare le aspettative di contenuto significa migliorare l'usabilità. Più un sito propone informazioni, prodotti o servizi in linea con le attese, più consente all'utente di raggiungere il proprio scopo. Questo aspetto non riguarda tanto l'interazione quanto piuttosto la “sostanza”, che si tratti di informazioni testuali, di immagini, di un catalogo di prodotti acquistabili, di un software o di un documento da scaricare, e via dicendo.
Criticità 5. Essere incompleto
La presenza di contenuti corrispondenti alle aspettative da sola non basta. I contenuti devono essere completi perché se manca qualche dettaglio importante l'utente andrà a reperirlo altrove, su un motore di ricerca o su un altro sito. Il tuo duplice scopo è, invece, quello di tenerlo ancorato alle tue pagine e di diventare un punto di riferimento per visite future.
Criticità 6. Comunicare in modo poco chiaro
Insieme alla qualità e alla completezza, la chiarezza forma il terzetto di caratteristiche immancabili in un sito. Così come devi far capire l'identità di azienda e marchio al primo impatto con la home page, allo stesso modo devi risultare comprensibile in ogni altro elemento. Ciò significa adeguare il linguaggio al target di destinatari principale e, se vendi o comunichi anche all'estero, prevedere versioni del sito in più lingue.
Criticità 7. Trascurare l'estetica o esagerarla
Quanto “bello” deve apparire il tuo sito? La piacevolezza estetica non rientra fra le principali preoccupazioni di web usability (benché certamente male non faccia) e non deve avere il sopravvento sulla chiarezza dei contenuti e delle interazioni. Un eccesso di pop up o di video riprodotti in autoplay, per esempio, potrebbe infastidire il visitatore o distrarlo dai suoi scopi. “Non tutte le pagine Web devono necessariamente bombardare l’utente con stimoli ed effetti speciali”, scriveva Nielsen quasi vent'anni fa a proposito dell’abuso di elementi multimediali, e il concetto è ancora valido. Font, colori e altre scelte tipografiche, inoltre, devono essere funzionali alla leggibilità più che assecondare il tuo gusto estetico.
Metti in pratica le regole di web usability
Con i principi di usabilità potrai realizzare un sito su cui è facile navigare, interagire e trovare contenuti. Se il tuo visitatore non perde tempo né pazienza di fronte a qualche complicazione o a elementi astrusi, certamente sarà invogliato a tornare. Dovrai quindi considerare la web usability in ogni fase della progettazione: dall'analisi del tuo target (chi è, quali sono i suoi bisogni), al design vero e proprio della struttura e dell'interfaccia, fino al testing. Il tuo obiettivo di fondo sarà quello di garantire all'utente la migliore esperienza possibile e a tal proposito, prima di mettere in pratica la teoria della web usability, ti consiglio di approfondire il tema con il nostro eBook “Come progettare una user experience efficace”, scaricabile gratuitamente.