Le crescenti aspettative costringono i produttori a diventare più customer-centric.
In tempi come questi, l’unica possibilità che hanno le aziende alimentari di ottenere un vantaggio competitivo è quello di rendere il cliente il centro di tutto. In parole povere, questo significa due cose. In primo luogo: sapere cosa pensa e cosa si aspetta il consumatore in ogni momento. Secondo: essere in grado di soddisfare queste aspettative in modo efficiente, nel rispetto delle norme, mantenendo buoni margini e, soprattutto, più velocemente della concorrenza.
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I consumatori di oggi sono difficili da accontentare e sono generalmente ben informati. Sono abituati ad essere serviti secondo i loro ritmi e le loro condizioni: se il prodotto A non è soddisfacente, c'è sicuramente un prodotto B o C che fa al caso loro. La fedeltà dei consumatori nel settore FMCG è in discussione, e con buona ragione: i consumatori sono molto meno fedeli di quanto si creda.
Le aziende alimentari più all’avanguardia stanno investendo molto tempo, energia e risorse in modelli di business (più) incentrati sul cliente. Ma per diventare (più) customer-centric, hanno bisogno di un sostegno tecnologico che possa supportare tale modello. Microsoft Dynamics 365 for Food fornisce il sostegno necessario. La piattaforma Dynamics dà alle aziende alimentari la possibilità di:
- Sentire, quasi letterlamente, il polso del consumatore, in tempo reale.
- Commercializzare un'ampia gamma di variabili di prodotto in modo rapido e con buoni margini.
Etichette intelligenti: il ponte tra consumatore e produttore
I consumatori cercano sempre più spesso informazioni sui prodotti (e sulla loro autenticità). Non si tratta semplicemente degli ingredienti, degli allergeni o delle calorie. Da dove proviene il prodotto? Come è stato lavorato? Qual è l’impatto ecologico? Le aziende più attente stanno già lavorando con la tecnologia Smart Label. In questo modo i consumatori possono scansionare un codice QR e poi guardare una breve clip della barca da dove è stato pescato il pesce o dell’agricoltore che coltiva il loro caffè preferito.
Ecco che entra in gioco il feedback loop dal produttore al consumatore. Questo ciclo è stato alimentato con dati provenienti dall’interno della supply chain, per essere più precisi, fino alla fonte. Per poter estrarre e condividere questo tipo di dati, il produttore deve essere in grado di sbloccare il flusso di dati dietro quel particolare pesce o confezione di caffè, dallo scaffale alla - in questo caso - barca o piantagione. Questo può essere fatto solo attraverso un sistema o una piattaforma che unifichi i dati in un'unica fonte (affidabile) e colleghi facilmente diversi sistemi e applicazioni lungo l’intera supply chain.
I dati possono anche essere inviati dal consumatore al produttore. Un esempio: un'applicazione che consente ai consumatori di inviare un feedback su un particolare prodotto direttamente al produttore. Il consumatore scansiona la Smart Label del prodotto - in questo modo il produttore sa di quale lotto si tratta - e poi invia il suo feedback. Questo è un modo più diretto per raccogliere i dati rispetto ai pannelli. I feedback loop consentono ai produttori di modificare i loro prodotti in modo da soddisfare meglio le esigenze dei consumatori.
Le Smart Label sono un metodo ancora poco utilizzato per colmare il divario tra consumatore e produttore. E questo è un peccato, perché sono il primo esempio di una tecnologia vantaggiosa per tutti: sia il produttore che il consumatore possono accedere ai dati che desiderano e possono anche condividerli. Questi flussi di dati o feedback loop sono il carburante che alimenta il miglioramento continuo nella supply chain.
Una variabile "fast-to-market" per ogni regione, giorno festivo o trend? Fatto!
Sempre più variabili di prodotto devono essere commercializzate in sempre meno tempo. Per il consumatore di oggi, l’approccio “taglia unica” è roba vecchia. Esempi di personalizzazione nel Food possono includere colori o combinazioni di gusti presenti solo in certe parti del mondo, variabili regionali, prodotti legati a particolari eventi o trend, e così via. La lista - e le variabili - sono infinite.
Questa ampia gamma di variabili costringe i produttori a lavorare su progetto. Per poterlo fare - e in una maniera tanto efficiente quanto efficace – è necessario avere una visione accurata e su più livelli. Il produttore deve essere in grado di stimare:
- se è in grado di rispettare le condizioni di vendita al dettaglio, senza un impatto negativo sui margini
- quale sarà l’entità di questi margini
- se ha ancora scorte eccessive di materiale vecchio che può essere utilizzato (come gli imballaggi, ad esempio)
- se gli ingredienti che utilizza sono a norma nel Paese in cui vende la merce
- se ha tutti i certificati necessari per commercializzare il prodotto con successo (UTZ, commercio equo e solidale, RSPO, bio, biologico, OGM free,....)
Questo grado di dettaglio richiede una piattaforma integrata in grado di gestire la complessità e in grado di combinare una visione olistica con un’attenzione ai più piccoli dettagli. Quando si tratta di variabili di prodotto, le differenze sono di importanza cruciale, anche se sono appena percettibili (basti pensare ai diversi modi in cui i codici di lotto devono essere stampati, ad esempio). Il flusso principale deve essere impeccabile, così come le migliaia di dettagli presenti in quel flusso.
Dynamics 365 for Food: abilitare un business model customer-centric
Per mettere il cliente al centro le aziende hanno bisogno di una piattaforma totalmente integrata, potente e flessibile. Questa piattaforma è Microsoft Dynamics 365 for Food. La soluzione permette di:
- Tenere, quasi letteralmente, il polso del consumatore, in tempo reale
- Supportare una supply chain ampia e complessa, con un occhio ai più piccoli dettagli
- Commercializzare un'ampia gamma di variabili di prodotto, velocemente e con buoni margini
- Estrarre i dati dal cuore della supply chain
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